Quagliotti e Tanganelli, Commercialisti e Revisori Contabili a Firenze

Come avere successo nella vita.

”Voglio diventare famosa come il Persil Automatic.”
Victoria Beckham

Paul Arden è un pubblicitario e un manager di grande successo che ha raccolto le sue riflessioni in una piccola “bibbia”, It’s not how good you are, it’s how good you want to be (Non conta quanto sei bravo, ma quanto lo vuoi essere). Inno all’ambizione senza freni e alla creatività personale, il libro di Arden non è un classico manuale per il successo, ma un microscopico condensato spregiudicato e irriverente che contiene alcuni consigli fuori dal comune. Per esempio, quanto conta il talento per riuscire nella vita? “Il talento aiuta, ma non vi porterà lontano quanto l’ambizione. Tutti vogliono essere in gamba, ma non molti sono disposti a fare tutti i sacrifici che servono per essere veramente grandi. Molti preferiscono essere gentili, perché vogliono piacere. Non confondete mai l’essere in gamba con l’essere amati”. Torniamo per un attimo alla frase di Victoria Beckham: l’ex cantante delle Spice Girls aveva le idee chiarissime già da ragazzina. Non voleva essere migliore delle sue compagne o diventare una cantante famosa, voleva diventare una marca di fama mondiale. Prodotto da una multinazionale, il Persil Automatic è uno dei detergenti più noti nel mondo anglosassone. In altre parole, per Victoria Beckham non contava quanto era in gamba, ma quanto lo voleva diventare. Fino a oggi, la storia sembra darle ragione.

“Quasi tutte le persone ricche e potenti non hanno grandi talenti, né sono colte, affascinanti o belle. Diventano ricche e potenti perché vogliono diventare ricche e potenti. La visione che hai di chi e di dove vorresti essere è la tua più grande ricchezza. Senza un bersaglio, è difficile colpire.” Paul Arden

Un altro elemento fondamentale per il successo è l’energia. “Rappresenta il 75% dello sforzo. Se non ce l’avete, siate gentili”. Segue la ricerca delle critiche: “se invece di cercare l’approvazione al vostro lavoro, chiedete cosa c’è di sbagliato? come posso migliorarlo?, con ogni probabilità otterrete una risposta più sincera. Anzi, potreste addirittura ottenere una risposta che migliora la vostra idea, restando comunque liberi di rifiutare la critica se la ritenete errata”. Se volete fare strada, prosegue Arden, dovete essere capaci di andare controcorrente. Per esempio, non nascondete le vostre idee, perché “se date via tutto ciò che avete non vi resta nulla. E questo vi costringerà a cercare ancora, a restare vigili, a impegnarvi. Più date, più avrete. Se non fate così, vivrete consumando le vostre riserve. E alla fine, diventerete stantii”. Quanto alle opportunità che la vita ci riserva, è meglio fare tesoro delle occasioni del presente: “non aspettate quella successiva. Quella che avete per le mani adesso è l’occasione giusta”.

La faticosa strada che conduce al successo è spesso lastricata di errori. Il peggiore che si possa commettere è quello di aver paura di sbagliare. “Sbaglia, sbaglia ancora, sbaglia meglio”, consiglia Samuel Beckett. In effetti, è’ difficile combinare qualcosa di buono senza sbagliare: “non ho fallito - diceva Benjamin Franklin - ho solo avuto 10.000 idee che non hanno funzionato”. E poiché chi non si perde non può trovare una nuova strada, i fallimenti e le false partenze sono una precondizione del successo. A patto di cambiare errore. Per Albert Einstein, che ha scritto: “penso, penso per mesi, penso per anni. 99 volte le mie conclusioni sono sbagliate. La centesima, sono nel vero”, non c’è segno più certo di pazzia che “fare la stessa cosa ancora e ancora, e aspettarsi che il risultato sia diverso”.

Secondo le stime dei sociologi, in media ciascuno di noi conosce 300 persone che chiama per nome. Quando incontriamo qualcuno e ci chiacchieriamo insieme, siamo a un solo passo da altre 300 persone che forse non potranno mai fare nulla per noi, ma forse sì. Inoltre, ciascuna delle 300 persone che noi e il nostro interlocutore conosciamo, ne conoscerà altre 300, e così via. Nella vita, basta aver detto buongiorno a qualcuno per essere vicini a 300 x 300 persone, cioè a 90.000 probabilità di un evento favorevole. Siamo così giunti a un altro principio di Arden, l’importanza delle relazioni: “non conta cosa conosci, ma chi conosci. Chi manca di capacità sociali e non sa mettersi in evidenza, passerà inosservato. Un nessuno”. E nel capitolo “osservazioni dal pulpito”, Arden ammonisce gli ipocriti: “è vero, io vendo. Ma vendete anche voi.  Che siano i vostri prodotti, i vostri servizi, o il vostro punto di vista. Anche il vostro prete vende. Vende ciò in cui crede. Dio. Il punto è che tutti vendiamo. Siamo tutti pubblicitari."

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